sabato 26 dicembre 2015

Cascate di emozioni

Cosa succede quando le emozioni prendono il sopravvento? In alcuni casi possono far perdere il controllo su vari aspetti della vita, evidenziando problemi anche nelle relazioni sociali

Le emozioni sono un elemento fondamentale della nostra vita, se gestite bene contribuiscono al benessere psicologico e anche relazionale. Quando invece diventano eccessive, instabili, opprimenti per l’individuo possono generare malessere e problemi nei rapporti con gli altri, a cui l’individuo reagisce con ulteriori emozioni negative (es. rabbia in seguito al conflitto relazionale), in un circolo vizioso difficile da interrompere. In alcuni casi la persona avrà bisogno dell’aiuto di uno psicologo per trovare nuovi modi per gestire positivamente i suoi vissuti emotivi, ristabilendo circoli virtuosi in una relazione positiva con l’altro.
Alcune particolari emozioni possono diventare problematiche: rabbia, paura, vuoto e depressione sono degli esempi. 


Si può reagire con rabbia in seguito alla sensazione di essere rifiutati dagli altri; in alcuni disturbi di personalità è centrale la paura dell’abbandono, possiamo quindi immaginare quanto la rabbia, e il tentativo di trovare una soluzione per gestirla, possano diventare uno dei problemi cruciali nella quotidianità di alcune persone.




Anche l’ansia può intrecciarsi ai rapporti interpersonali, ad esempio attraverso una costante paura di perdere l’altro. In altri casi la paura può contrassegnare la relazione con il proprio corpo, prendendo la forma della paura di contrarre malattie. Sia la rabbia che la paura possono quindi ruotare intorno all’instabilità percepita nelle relazioni con gli altri e con se stessi, indebolendo la propria identità, che non ha più caratteristiche definite, ma oscilla con incertezza da un estremo all’altro. Possono presentarsi rapidi passaggi dall’ansia alla tristezza, dall’ansia alla rabbia e infine dalla tristezza all’ansia, dando all’altro l’idea di essere di fronte a persone estremamente volubili, e disorientandoli.



Entra in gioco quindi una terza emozione a volte difficile da gestire: la tristezza. Essa può assumere la forma di una particolare di depressione orientata alle relazioni, con lamentele di dipendenza impotente, da cui si ha la sensazione di non potersi liberare in nessun modo. Un’altra forma di depressione può essere rappresentata dall’autocritica, che si focalizza quindi sulla relazione con se stessi.




Infine analizziamo il vuoto. Esso è qualcosa di più profondo della semplice noia: può essere descritto come la mancanza di significati (della vita…), obiettivi e valori. In alcuni casi può associarsi a disperazione o isolamento dalla vita sociale, può quindi determinare una crisi che fa ripiegare il soggetto su se stesso.




Rabbia, paura, vuoto e depressione così descritte possono ruotare intorno a un particolare modo di percepire e costruire le relazioni, intense ma instabili al tempo stesso, che sempre più caratterizza il disagio nel contesto storico in cui viviamo. Al fine di regolare le emozioni, le persone possono a volte adottare modalità distruttive: tendenze all’autolesionismo e abuso di varie droghe, oltre all’impulsività e all’aggressività che ne può derivare. Difficoltà nella gestione delle emozioni possono quindi essere alla base di alcune delle manifestazioni di disagio psicologico ma anche sociale del nostro tempo.

In alcuni casi può essere di grande aiuto l’intervento di uno psicologo che possa aiutare la persona a dare un nome alle emozioni, ad analizzare quali per lui/lei sono quelle più difficili da gestire e trovare insieme nuove modalità per farlo, che possano migliorare la relazione con se stessi ma anche con l’altro, generando un nuovo benessere!






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